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Il “caro tazzina” è un fenomeno ormai diffuso in tutta Europa, dove i prezzi del caffè sono in costante crescita. L'aumento del costo del caffè è legato a una serie di cause che stanno incidendo sia sui prezzi all’ingrosso di caffè Arabica che di caffè Robusta.
L'aumento del costo del caffè sta incidendo sia sui prezzi all’ingrosso di caffè Arabica che di caffè Robusta, scopriamo insieme le cause. I costi di produzione nei Paesi di origine, insieme alla crescente domanda, hanno contribuito a rendere il caffè una risorsa sempre più costosa per torrefattori e distributori. Nel 2024, il prezzo dell’Arabica ha toccato picchi mai visti e anche il Robusta ha registrato incrementi significativi, rendendo il caro tazzina un tema di grande attualità.
Molti dei principali Paesi produttori di caffè, come Brasile e Vietnam, stanno affrontando difficoltà a causa di eventi climatici estremi, dalle siccità alle inondazioni. La siccità che si alterna a piogge torrenziali, e fa sì che l’offerta di caffè verde sia sempre inferiore alla domanda perchè la resa dei raccolti si riduce e i prezzi all’ingrosso si gonfiano. A ciò si aggiungono i costi legati al trasporto e alla logistica che negli ultimi anni, hanno subito notevoli rincari. Tra le cause di tali rincari vi è anche la difficoltà di sfruttare la rotta marittima più breve fra Asia e Europa, ovvero il Canale di Suez, per via degli attacchi degli Houthi. In un mercato sempre più interconnesso, dinamiche come queste si riflettono immediatamente sulle economie europee, influenzando il prezzo al consumo di ogni singola tazzina di caffè.
Il Brasile punta a superare il Vietnam, attuale leader nella produzione di caffè Robusta, con una crescita costante che potrebbe portarlo a produrre oltre 30 milioni di sacchi di Robusta entro il 2034. Nonostante il tasso di crescita del Vietnam sia attualmente negativo (-0,2%), la leadership vietnamita nel mercato dell’export è ancora molto forte, con volumi consolidati. Tuttavia, le esportazioni di Robusta brasiliano sono in rapidissima ascesa: nei primi otto mesi del 2024, le spedizioni hanno raggiunto i 6,1 milioni di sacchi, registrando un impressionante incremento del 212% rispetto all'anno precedente. Questa crescita evidenzia l'impegno del Brasile nel soddisfare la domanda globale e la possibilità di superare il Vietnam in meno di un decennio.
L’aumento dei costi del caffè ha un impatto diretto sui consumatori finali, ma anche su ristoranti, caffetterie e altri operatori del settore Ho.Re.Ca.. Sempre più spesso le aziende si trovano infatti a dover rivedere i listini o a ridefinire le proprie strategie di acquisto per fronteggiare l’aumento dei costi. In alcuni Paesi europei, il prezzo medio di una tazzina di caffè ha superato la soglia psicologica di 2 euro, influenzando le abitudini di consumo e la frequenza con cui i consumatori scelgono di gustare un caffè fuori casa. Per le attività di ristorazione, riuscire a mantenere un prezzo competitivo e garantire al contempo una qualità elevata sta diventando una sfida sempre più complessa che richiede la necessità di un partner affidabile per l’approvvigionamento.
Per le aziende di approvvigionamento come Qahwa, il “caro tazzina” rappresenta anche un’opportunità per ripensare le pratiche di fornitura. La crescente attenzione dei consumatori per un caffè sostenibile e di qualità spinge le aziende a scegliere fornitori certificati e filiere tracciabili. Per questo Qahwa è già in possesso delle certificazioni Bio, Fairtrade e Rainforest e si impegna già da anni a garantire la sostenibilità dei propri prodotti e la trasparenza dei processi: il rapporto diretto con i produttori, le visite regolari alle piantagioni ci permettono di individuare le coltivazioni che applicano concretamente processi rispettosi dell’ambiente e delle persone.
Le realtà del settore infatti possono e devono affrontare la sfida del caro tazzina puntando su una maggiore trasparenza nella tracciabilità dei prodotti e su strategie di approvvigionamento più resilienti. In questo scenario, Qahwa si impegna a garantire la qualità e la sostenibilità delle sue forniture, mantenendo standard elevati che rispondano alle richieste del mercato europeo.