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I dazi USA sul caffè stanno rapidamente alterando l'equilibrio del mercato globale. Con tariffe comprese tra il 10% e il 46% applicate alle importazioni da paesi chiave come Brasile, Vietnam e Colombia, il settore affronta una sfida senza precedenti. Secondo le fonti ufficiali, la National Coffee Association (NCA) ha già sollecitato il governo americano a riconsiderare queste misure, sottolineando il rischio di aumenti dei prezzi e carenze di materia prima. Analizzare le ripercussioni dei dazi USA sul caffè 2025 diventa quindi essenziale per comprendere il futuro del mercato e delle scelte di approvvigionamento.
In risposta ai dazi USA sul caffè 2025, la National Coffee Association ha presentato una richiesta formale di esenzione. Come riporta Reuters, il presidente Bill Murray ha evidenziato che il caffè supporta circa 2,2 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, generando un impatto economico considerevole: ogni dollaro speso in importazioni crea 43 dollari di valore. Nonostante la richiesta sia stata ben accolta, la situazione rimane incerta a causa dell'elevato numero di settori che competono per esenzioni simili.
La preoccupazione della NCA sottolinea come i dazi rischiano davvero di innalzare i costi su tutta la filiera, dalla materia prima al prezzo finale della tazzina impattando sulla soglia psicologica dei consumatori.
Basti pensare che il prezzo medio di un caffellatte negli Stati Uniti è già aumentato superando i 5 dollari.
Parallelamente, molti torrefattori statunitensi stanno rivedendo le proprie strategie di sourcing. Come riportato da Fresh Cup e Daily Coffee News, in seguito ai dazi USA sul caffè 2025, l'attenzione si sta spostando verso origini alternative come Etiopia, Kenya e India, che – pur con alcuni dazi minori – risultano più vantaggiose rispetto ai tradizionali leader di mercato.
Questa transizione non è priva di sfide: l'Etiopia, ad esempio, subisce una tariffa del 10%, mentre l'India del 26%. Tuttavia, la diversificazione delle origini viene vista come un passaggio obbligato per garantire l’approvvigionamento e mantenere la qualità.
Oltre a riformulare le strategie di approvvigionamento, alcune aziende italiane stanno considerando la produzione diretta negli Stati Uniti per mitigare l'impatto dei dazi. Realtà come lllycaffè e Lavazza stanno già avviando progetti per trasferire il 100% della produzione destinata agli USA direttamente nel Paese. Queste mosse strategiche mirano a mantenere la competitività e a garantire la presenza nel mercato americano nonostante le nuove barriere commerciali.
L’innovazione come risposta: il caso della Specialty Coffee Expo 2025
Il fermento causato dai dazi USA sul caffè 2025 è stato uno dei temi centrali durante il Specialty Coffee Expo 2025 tenutosi a Houston. Qui, l’industria ha mostrato una risposta innovativa attraverso:
Queste innovazioni mirano a ridurre la vulnerabilità della filiera e a mantenere elevati standard di qualità, anche in un contesto economico più incerto.
Di fronte alle nuove sfide poste dai dazi USA sul caffè 2025, Qahwa Limited si distingue come punto di riferimento nel settore. Grazie a una strategia di sourcing diversificata, relazioni consolidate con coltivatori in Etiopia e India e un focus costante sulla qualità, Qahwa Limited continua a garantire ai clienti miscele eccellenti e filiere sostenibili.Grazie alla gamma di prodotti che spazia dal caffè specialty ai nuovi formati innovativi, Qahwa Limited è il partner ideale per chi desidera offrire ai propri clienti un’esperienza autentica e contemporanea. Per saperne di più, visita la nostra sezione dedicata ai nostri prodotti e approfondisci i temi sulla volatilità dei prezzi nel nostro blog.